ABBANDONARSI

Il getto d'acqua sul corpo, pensare a quelle lunghe gambe impazienti, che accavallate, poco lasciavano all'immaginazione. 
Abbandonarmi a quel pensiero era piacevole, e poi sotto la doccia tutto è consentito. Il caldo scorrere dell’acqua sulla pelle, il vapore che appanna i vetri con i miei sospiri che si fondono con esso. 
La mano che scende la dove il corpo pulsa, il pensiero di quelle gambe, il desiderio irrefrenabile di accarezzarle, per sentire le dita salire a sfiorare l'impalpabile tessuto che copre l'inguine. Avevo dentro di me il suo profumo che mi dava alla testa, bastava questo per il momento. Raggiungo un dirompente piacere, un tremore che mi costringe ad accasciarmi sul piatto doccia. Il fiato che gareggia con il cuore dai mille battiti. 
Sdraiarmi, immaginarla con me tutta la notte; la sola certezza è che l'indomani sarei stato di nuovo avvolto dal suo profumo con il piacere di perdermi tra quelle sue infinite gambe.



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