LA BAITA

Quando passai a prenderti ti trovai particolarmente euforica, mi stavi a sbaciucchiare mettendomi le mani sul viso, ti dava allegria quel viaggio che stavamo affrontando: "la neve, adoro calpestarla, mi fa tornare bambina." 

Era una piccola baita tra i monti con vista sul Monviso, un oasi di pace con facili sentieri per delle salutari camminate nei giorni d'estate. Durante il viaggio non smettesti di farmi effusioni, alcune volte imbarazzanti per via delle auto che ci sfilavano di fianco. Ci fermammo nel paesino per rifornirci del necessario per questo fine settimana da passare assieme nella assoluta solitudine e nel silenzio rotto dallo sciacquio del ruscello poco distante. La mulattiera la percorsi con difficoltà ma alla fine per merito del Land Rover parcheggiai di fianco alla massiccia costruzione, il manto di neve dava un'aspetto di isolamento ancora più accentuato. Mi misi a spalare la neve davanti all'ingresso e tu non ti trattenesti nel giocare lanciandomi palle di neve costringendomi a rispondere. Tutti fradici alla fine entrammo nell'abitazione. Dopo essermi tolto gli stivali mi accinsi ad accendere il fuoco nel grande camino, tu ti spogliasti restando in reggiseno e mutandine avvolgendoti in una delle morbide coperte ammucchiate nell'armadio; faceva un freddo boia: "tesoro è meglio che ti metti nel letto, vedrai che in poco tempo ti riscaldi, finito di sistemare ti raggiungo."

Dopo avere scaricato le vettovaglie e riposto la pala nella legnaia anch'io entrando mi spogliai, restando con la maglia della salute e i boxer. Con cura misi i nostri vestiti ad asciugare vicino al camino che adesso aveva preso a scoppiettare dando calore e allegria all'ambiente. Mentre facevo tutto questo tu da sotto le coperte mi guardavi con fare da furbetta: "mi piace guardarti indaffarato mezzo nudo, vieni tra le mie braccia a scaldarmi uomo delle nevi." Non me lo feci ripetere due volte, con un balzo le saltai addosso facendo scricchiolare il vecchio lettone. Mi infilai sotto il piumone, eri tu quella calda, difatti fosti scossa da brividi mentre ti abbracciavo. In quelle condizioni non c'era altro rimedio che frizionarci con le mani su tutto il corpo, dandoci emozioni che non avevamo ancora provato. Le bocche incollate in una serie di ardenti baci, mi stavi appiccicata addosso e prima che ci rendessimo conto ci eravamo tolti quel poco che avevamo addosso. Il calore dei nostri corpi aveva riscaldato il giaciglio, le mani sui nostri sessi ci stavano dando il piacere che tanto conoscevamo.

Mi sono sempre meravigliato della tua reazione al tocco delle mia dita, ci voleva poco perché il tuo sesso si inumidisse e il clitoride si indurisse, eri fatta per fare all'amore.



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