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  LA BAITA Quando passai a prenderti ti trovai particolarmente euforica, mi stavi a sbaciucchiare mettendomi le mani sul viso, ti dava allegria quel viaggio che stavamo affrontando: "la neve, adoro calpestarla, mi fa tornare bambina."  Era una piccola baita tra i monti con vista sul Monviso, un oasi di pace con facili sentieri per delle salutari camminate nei giorni d'estate. Durante il viaggio non smettesti di farmi effusioni, alcune volte imbarazzanti per via delle auto che ci sfilavano di fianco. Ci fermammo nel paesino per rifornirci del necessario per questo fine settimana da passare assieme nella assoluta solitudine e nel silenzio rotto dallo sciacquio del ruscello poco distante. La mulattiera la percorsi con difficoltà ma alla fine per merito del Land Rover parcheggiai di fianco alla massiccia costruzione, il manto di neve dava un'aspetto di isolamento ancora più accentuato. Mi misi a spalare la neve davanti all'ingresso e tu non ti trattenesti nel giocare
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  UNA LUNGA AMICIZIA lo straordinario incontro che portò ad una lunga amicizia!  Una delle solite mattine, con la solita ressa sul mezzo pubblico. "Mi scusi!" "Niente, si figuri... succede." "Stare in piedi su questi autobus diventa ogni giorno più difficile." "Ha perfettamente ragione... noi che invecchiamo e i giovani che non sanno cosa vuol dire il rispetto." "Grazie… mi ha appena dato del giovanotto…" "Ahaha... non volevo dire lei, ma dei ragazzi in generale." "Tra due fermate è la mia." "Allora scendiamo assieme…" "Va al lavoro?" "Si, e lei?" "Pure io, ho una officina di riparazione auto qui vicino." "Lei che fa se mi posso permettere?" "Faccio parte del gruppo di lavoro del Market da molti anni."   "Il Mercatò?" "Si, lo conosce?" "Conosco, ci vado ogni tanto quando sono senza caffè, sono un cafféinomane... non contagioso."
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IL TUO CORPO I miei sguardi coprono la tua nudità come il sole in un giorno d'estate, tu stesa sulla rena con la pelle che sa di sale. Il tuo ventre si offre ai miei baci mai sazi, i tuoi seni colline di delizia dove il mio viso si rifugia gustandone il profumo. Si inarca il tuo corpo ad ogni tocco della mia lingua, ti apri come il fiore apre la corolla ai primi raggi del sole.  Attiri con il tuo irresistibile aroma, niente è come immergersi tra i rosei petali coperti di rugiada. Le tue cosce sono colonne di bianco marmo messe a difesa dell'altare simbolo dell'amore. Accogli solo chi sa donarti il frutto dell'ebbrezza, ti  lasci dominare, non prima di aver sfoderato gli artigli lasciandomi sazio del tuo corpo. L'intenso profumo che emanano le nostre carni genera desiderio che l'amore esalta. Aumenta l'ardore quando le mie mani si impossessano del tuo corpo, ti strigi a me intrecciando le tue gambe alle mie. Con gli occhi socchiusi aneli i miei baci che accen
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  RIFLESSIONI SULL'AMORE Mi sono reso conto che questo Amore fa paura forse più di quello di contatto.  Perché è Grande, ed è senza confini.  Perché a volte è Folle, senza motivo di esserlo.  Perché ha del Selvaggio nel pensarlo.  Perché è anche Ribelle, non rispettando le regole.  Perché è alla ricerca della Verità.  Perché non gli manca il Coraggio Non ho bisogno di te, ho solo voglia di te. Non ho spazi vuoti da riempire, ma spazi da condividere. Non mi aspetto che tu mi renda felice, desidero sorridere della tua gioia e farti sorridere della mia. Non ti amo da morire, non sono tuo come tu non sei mia. Sono completo anche senza di te, come tu sei perfetta anche senza di me. Non morirò se andrai via, e sono certo che non smetterai di vivere se sarò io ad andarmene. Non ti darò carico della mia personale soddisfazione. Non ti lego ne mi lascio legare dal bisogno di essere amato e  dalla paura dell'abbandono. Io non sono solo senza di te, come tu non sei persa senza di me. Siam
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POSSEDERSI Sguardi caldi come raggi di sole sfiorano la pelle, morbide ciliegie le tue labbra vibrano su di me, desiderio di corpi avidi di frutti che solo chi ama sa donare. È un bacio prima timoroso, poi più intenso, pieno di desiderio, mentre gli abiti si ammucchiano ai nostri piedi, adesso siamo finalmente corpo contro corpo. Abbandono le labbra per scendere sul collo, mordendoti e leccandoti con desiderio, mentre la mano scivola tra le cosce e si infila negli slip già intrisi di voglia repressa. Inizio a masturbarti, prima con leggeri tocchi per poi aumentare d'intensità facendoti vibrare, ti prendo per i fianchi e facendoti sedere ti sfilo le mutandine, mi spalanchi le cosce offrendomi la rosea umida conchiglia e inizio a leccarti con passione, succhiandoti forte e giocando con le dita dentro di te; mi inciti: "prendimi". Guardandoci negli occhi ti penetro prima lentamente, poi con una spinta decisa sono dentro di te. Con le mani sotto i sodi glutei ti trattengo a m
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ABBANDONARSI Il getto d'acqua sul corpo, pensare a quelle lunghe gambe impazienti, che accavallate, poco lasciavano all'immaginazione.  Abbandonarmi a quel pensiero era piacevole, e poi sotto la doccia tutto è consentito. Il caldo scorrere dell’acqua sulla pelle, il vapore che appanna i vetri con i miei sospiri che si fondono con esso.  La mano che scende la dove il corpo pulsa, il pensiero di quelle gambe, il desiderio irrefrenabile di accarezzarle, per sentire le dita salire a sfiorare l'impalpabile tessuto che copre l'inguine. Avevo dentro di me il suo profumo che mi dava alla testa, bastava questo per il momento. Raggiungo un dirompente piacere, un tremore che mi costringe ad accasciarmi sul piatto doccia. Il fiato che gareggia con il cuore dai mille battiti.  Sdraiarmi, immaginarla con me tutta la notte; la sola certezza è che l'indomani sarei stato di nuovo avvolto dal suo profumo con il piacere di perdermi tra quelle sue infinite gambe.